Ancora una lettera sull’asilo statale di via Santa Caterina a Rovato.

Materna S.Caterina esterno (11)Dopo la prima “lettera aperta” dello scorso 17 novembre sulle rette della scuola dell’infanzia statale di via Santa Caterina a Rovato (clicca qui), torniamo a ospitare una seconda missiva di Carlo Santagostino, genitore di un piccolo alunno dell’asilo.

Per commenti e risposte: rovatopuntoorg@gmail.com

Non era mia intenzione inizialmente proseguire, come ora invece mi trovo a fare, nella polemica innescata dalla mia lettera in protesta alle modalità di pagamento delle rette per la scuola dell’infanzia statale richieste dal comune di Rovato, ma gli avvenimenti mi fanno sentire in dovere di chiarire alcuni aspetti della situazione che ho rilevato non essere assolutamente conosciuti dalla maggioranza dei cittadini rovatesi.

Lasciatemi ringraziare prima di tutto il giornale online “Rovato.org”,  dopo la pubblicazione della mia lettera devo constatare che, anche se nessuna risposta ufficiale è mai arrivata, tante attenzioni e discussioni sono state sollevate a questo riguardo. Ringrazio anche il circolo PD di Rovato che ha diramato prima un comunicato stampa e poi, tramite Angelo Bergomi, ha portato la protesta in comune durante il consiglio comunale. Grazie al comunicato stampa del PD la lettera è stata ripresa anche dal settimanale cartaceo “Chiari Week” dove, se pur non pubblicando la lettera integralmente, vengono citate le proteste da me sollevate.

Nell’articolo in oggetto troviamo anche una risposta dell’assessore Simone Agnelli, assolutamente inconcludente e fuori luogo, come se chi si fosse lamentato facesse parte dei genitori in ritardo con i pagamenti. Agnelli dichiara infatti che la richiesta fosse soprattutto rivolta alle famiglie che hanno mensilità arretrate, se così fosse allora perché allertare anche chi non ha mai avuto un solo giorno di ritardo nel pagamento delle pur pesanti rate negli anni precedenti? E poi la  protesta era rivolta alla nuova modalità anticipata di pagamento richiesta dal comune, e alla richiesta di saldo delle rate stesse da un giorno all’altro minacciando interessi di mora per eventuali ritardi, su quelle motivazioni nessuna risposta è arrivata o è stata comunicata.

Ma questa mia seconda lettera riguarda più che altro delle mie considerazioni dopo aver assistito alla discussione del consiglio comunale di giovedì 26/11/2015. Uno dei punti all’ordine del giorno era infatti l’approvazione del Piano per il Diritto allo studio per l’anno scolastico 2015/2016.

Si è discusso della richiesta delle rette e dell’elevato costo delle stesse, ma nessuna risposta diretta alle osservazioni è stata data dai rappresentanti del comune, anzi, il discorso si è spostato su di un ambito differente, e assistendo al consiglio comunale mi sono reso conto di quanto poco si conosca realmente la situazione, sia all’interno della maggioranza che nelle liste all’opposizione. Ho quindi capito che è importante, ora più che mai, portare all’attenzione della popolazione rovatese l’attuale situazione delle scuole dell’infanzia presenti nel nostro territorio, per nulla chiara e conosciuta. La presente non ha a che vedere quindi con la mia precedente protesta (che rimane valida) sulle modalità di pagamento richieste, ma riguarda più in generale gli alti costi a cui siamo sottoposti per far frequentare la scuola dell’infanzia statale ai nostri figli. Scusatemi dunque in anticipo se chiarirò dei concetti che per alcuni sono ovvi, ma sono propedeutici a chiarire qual è la reale posizione dell’attuale (e anche di alcune delle precedenti) amministrazione comunale di Rovato.

Partirò da un primo punto esplicativo: La scuola dell’infanzia Santa Caterina è una scuola STATALE, le altre scuole dell’infanzia di Rovato sono comunali o private.

Qual è la differenza tra una scuola statale, una comunale e una privata?

Statale significa pagata dallo stato, cioè i costi che attengono all’esecuzione del pubblico servizio scolastico, come stipendi del personale docente, costi di infrastruttura e quant’altro, sono a carico dello stato e la frequenza della scuola è GRATUITA (allo stesso modo delle scuole statali elementari, medie e superiori, oggi chiamate scuola primaria e secondaria).

La scuola comunale è pagata dal comune, cioè i costi come gli stipendi delle maestre, bidelle ecc. sono pagati dal comune e dichiarati nel bilancio comunale, il comune chiede quindi solitamente ai suoi cittadini di pagare delle rate per la frequenza con il quale pagare, in parte o completamente, i costi della struttura.

Le scuole private infine sono gestite da associazioni o società private, di carattere religioso o meno, che quindi richiedono pagamenti di rette per la frequenza di queste scuole e il tutto viene messo a bilancio come una qualsiasi società/ditta privata.

Come mai quindi paghiamo queste mensilità salate per permettere ai nostri figli di frequentare la scuola statale dell’infanzia di Rovato?

Ufficialmente i soldi che versiamo sono a sola copertura del servizio mensa scolastica, messo a disposizione dal comune di Rovato, ma in qualunque modo la giriamo questo costo non sembra proprio legato a questo servizio, se nostro figlio sta assente per diversi giorni anche una settimana o più al mese, noi siamo costretti a pagare comunque la mensilità relativa completa… anche se nostro figlio non ha usufruito del servizio mensa… perché?

La situazione del comune di Rovato è atipica, negli  altri comuni dove ci sono presenti scuole dell’infanzia statali le rate del servizio mensa sono molto più basse, mentre al contrario dove ci sono scuole materne comunali o private le rate sono decisamente più alte. Quando vi sentite apostrofare da qualche interessato che “negli altri paesi” le rette per l’asilo sono molto più elevate che a Rovato, dovreste far presente che Rovato è uno dei pochi e fortunati paesi che dispone di una scuola materna STATALE e non solo comunale o privata. Nei pochi paesi, oltre a Rovato, dove esiste un asilo statale le rette (sempre per il servizio mensa) sono molto più basse.

Non tutti sanno che, per qualche strana motivazione politica, a Rovato si è deciso negli anni passati di equiparare le rette tra le scuole dell’infanzia comunali, private e statali. In pratica tramite la rata del servizio mensa dell’asilo statale si pagano in parte i costi dell’asilo comunale che altrimenti dovrebbero essere decisamente più elevate.

Cosa ha prodotto questa decisione? E’ molto facile rilevarlo, una ghettizzazione della scuola dell’infanzia statale, dove la percentuale di bambini stranieri per classe è aumentata in maniera anomala non seguendo la medesima percentuale della popolazione straniera residente a Rovato. Si è quindi costituito un fenomeno, dove per l’equiparazione del costo, le famiglie “italiane” hanno deciso di iscrivere i loro figli agli asili comunali e privati, mentre le famiglie con bambini stranieri sono rimaste all’asilo statale.

Mi è molto dispiaciuto sentire in consiglio comunale degli interventi che si esprimevano su questa alta percentuale di stranieri presenti alla scuola materna statale dando motivazioni di “scarsa attrattiva” dei programmi e progetti educativi rispetto a quelli dell’asilo comunale. Chi sa bene come funziona la scuola dell’infanzia Santa Caterina, sa che è una cosa assolutamente non corrispondente alla verità. I programmi educativi sono all’avanguardia, numerose sono le attestazioni di stima ricevute da enti e associazioni negli anni per i progetti educativi portati avanti alla scuola di Rovato. Chi, come noi, ha avuto i figli, anche e soprattutto negli anni passati (la nostra prima figlia ha ormai 15 anni) sa come i programmi formativi espressi nell’esperienza della scuola statale siano stati utili per affrontare le scuole primarie.

L’unica motivazione, espressa anche chiaramente da molti genitori, per cui si preferisce ora la scuola comunale è per la percentuale di bambini stranieri presenti alla scuola statale, motivazione “razzista” resa possibile dall’uniformazione delle rette e che quindi ha creato la “ghettizzazione”.

Se prima c’era una migliore distribuzione (a parità della popolazione straniera presente in Rovato) era perché la scuola statale rimaneva attraente anche per una questione di costo, l’offerta formativa non è differente e non è peggiorata rispetto agli anni precedenti, anzi, nonostante le maggiori difficoltà dovute all’alta percentuale di bambini stranieri, la scuola Santa Caterina esprime un programma formativo di tutto rispetto ricevendo anche complimenti dagli studenti del corso di laurea di “Scienze della formazione primaria” dell’Università Cattolica di Brescia.

(http://www.giornalepaesemio.it/articolo.php?articolo=l-u2019universit-ritorna-all-u2019infanzia-l-u2019-universit-cattolica-di-brescia-gemellata-con-l-u2019istituto-comprensivo-don-milani-di-rovato&comune=Rovato)

Spero che questa mia serva a far conoscere e capire le motivazioni che hanno spinto negli anni passati, e continuano nel presente, molti genitori a protestare verso il comune per le rette imposte per il servizio mensa della scuola dell’infanzia statale e a trovare una soluzione, per quanto basterebbe semplicemente tornare alle modalità di pagamento in essere solo pochi anni fa, più correttamente legate proprio al servizio dei pasti e non come ora una tassa a discapito di chi sceglie la scuola statale invece che comunale o privata.

Carlo Santagostino.

 

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6 pensieri su “Ancora una lettera sull’asilo statale di via Santa Caterina a Rovato.

  1. Ass. Agnelli per favore risponda, di Lei ho stima e fiducia!

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  2. Alcune osservazioni e precisazioni è meglio farle:
    1. A Rovato non esiste un asilo comunale ma solamente la statale di via santa caterina:
    2. ‘E’ giusto che 7 sezioni della scuola statale paghino di meno rispetto ai restanti n. 15 sezioni iscritti a scuole paritarie??
    3.Se lo Stato non riesce a garantire a tutti l’accesso alla scuola materna non vi è una disparità di trattamento nei confronti dei cittadini rovatesi che iscrivono i bambini per forza di cose alle scuole private??
    4. Come è possibile che equiparare le rette abbia creato la “ghettizzazione” se vi è la possibilità di distribuire gli utenti allo stesso costo in altre strutture??
    5. Che integrazione c’è se la maggior parte e/o completamente la sezione di bambini è fatta tutta da stranieri??
    6. Il pagamento anticipato della retta non è sbagliato, visto l’alta evasione del pagamento delle rette, si doveva partire già a settembre con la nuova modalità.

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    • La ringrazio per le precisazioni, a cui risponderò ora punto per punto, anche se sarebbe auspicabile che tali affermazioni vengano firmate e non proclamate nascondendosi dietro un utenza anonima.
      > 1) A Rovato non esiste un asilo comunale ma solamente la statale di via santa caterina:
      Se intende che a Rovato non esistono scuole materne comunali nel senso giuridico del termine, ha ragione, ho ricevuto questa precisazione già privatamente da una persona ben informata, se vogliamo essere precisi infatti per le altre scuole dell’infanzia, a parte le puramente private, le esistenti sono tutte “fondazioni” considerate per legge scuole dell’infanzia paritarie, ma dove l’amministrazione comunale esprime un membro facente parte del CDA (comitato di amministrazione) o addirittura oltre ad un membro del CDA anche il presidente (nel caso della scuola “IV Novembre”). Nella sostanza della mia lettera il discorso non cambia.
      > 2) ‘E’ giusto che 7 sezioni della scuola statale paghino di meno rispetto ai restanti n. 15 sezioni iscritti a scuole paritarie??
      Si, certamente, come è la normalità nel resto d’Italia, e come si dovrebbe intendere la differenza appunto tra una scuola statale ed una privata paritaria.
      > 3) Se lo Stato non riesce a garantire a tutti l’accesso alla scuola materna non vi è una disparità di trattamento nei confronti dei cittadini rovatesi che iscrivono i bambini per forza di cose alle scuole private??
      Se mi spiega in che modo lo Stato non riesce a garantire a tutti l’accesso alla scuola materna forse riesco a capire la sua affermazione… non mi risulta che nessuno sia costretto “per forza” ad iscrivere i propri figli alle scuole private…
      > 4) Come è possibile che equiparare le rette abbia creato la “ghettizzazione” se vi è la possibilità di distribuire gli utenti allo stesso costo in altre strutture??
      Eppure mi sembra semplice da capire, per puro e semplice “razzismo”, dato che è venuto a mancare qualsiasi vantaggio economico, oltre all’aggiuntivo pagamento del costo del trasporto (pulmino), per le famiglie “italiane” è molto più comodo iscrivere i propri figli dove sanno per certo che ci sono meno “stranieri”.
      > 5) Che integrazione c’è se la maggior parte e/o completamente la sezione di bambini è fatta tutta da stranieri??
      Non è certo colpa dell’asilo statale se i genitori “italiani” preferiscono iscrivere i loro figli dove ci sono più “italiani”… se andiamo avanti così di certo l’integrazione non ci sarà mai.
      > 6) Il pagamento anticipato della retta non è sbagliato, visto l’alta evasione del pagamento delle rette, si doveva partire già a settembre con la nuova modalità.
      Eh, si… ha ragione, in effetti se ci sono i ladri sono gli onesti cittadini che devono pagare ANCHE per i ladri no? Visto che c’è un alta evasione allora andiamo a prendere i soldi prima da quelli che han sempre pagato… il ragionamento non fa una grinza. Inoltre, se ha letto la mia precedente, è stato il comune di Rovato a chiedere il pagamento delle rate di settembre e ottobre al 9 novembre (e a comunicare la nuova modalità di pagamento anticipato delle mensilità), se c’era così fretta di recuperare i soldi forse era meglio se si sbrigavano prima ad effettuare una comunicazione corretta del pagamento delle mensilità… non trova?

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  3. Se il problema è oggettivo non le interessa sapere con chi sta parlando e le rispondo ad alcuni punti:
    1. La nomina del Comune nei membri nel CDA delle scuole è un residuo storico che a mio avviso va tolto per renderla totalmente autonoma.
    2. E’ vero che nel resto d’Italia nella statale si paga di meno ma la questione generale è trattare tutti i cittadini allo stesso modo sia che vanno alla statale sia vanno alle paritarie.
    3. E’ semplice se tutti si iscrivono alla scuola statale vi sono due vincoli, il primo lo stato non aumenta il numero di sezioni solo perché c’è una richiesta ma solo eventualmente se qualche altro istituto non copre la sezione, il secondo è per ragione logiche di spazio che nella scuola di via santa caterina non c’è, e quindi se in tutta Rovato vi è un totale di 22 sezioni, considerato che oggi a pieno regime occupa 7 sezioni dove mettiamo le restanti 15 sezioni se non nelle scuole paritarie??
    4.Il “razzismo” non dipende dalla retta economica ma dalla volontà delle persone e la situazione non si è creata negli ultimi due anni.
    Sul l’ultimo punto sono d’accordo con lei il comune era meglio che si sbrigava prima ovvero già a settembre.
    Saluti

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    • Va bene sig. “oggettivo”, constato con piacere che almeno su di un punto è d’accordo con me, e vedo che se dice anche che la presenza di nomine comunali è un “residuo storico” e che a suo avvisto il comune debba uscire dalla gestione delle scuole materne paritarie allora siamo d’accordo su ben due punti.
      Sugli altri punti invece è facile contraddirla, visto che non mi sembra molto ben informato a riguardo. Dato che lei dice che tutti i cittadini debbono essere trattati allo stesso modo il fatto che chi manda il figlio alla scuola statale debba pagare anche per chi lo manda a scuole private paritarie non mi sembra proprio un fattore di uguaglianza di trattamento, anzi, qui si tratta proprio di bieco sfruttamento facendo leva sull’ignoranza o la disinformazione dei cittadini. Consideri che alla fine, chi manda i propri figli alla scuola statale, se usufruisce anche del servizio di trasporto, per assurdo arriva a pagare una cifra annuale totale superiore a chi manda i figli a scuole paritarie… le sembra normale?
      Per quanto riguarda i vincoli che lei cita non corrispondono a verità, già non è ben informato sul numero di sezioni della scuola statale (sono attualmente 8 sezioni attive e non 7, quindi dal totale di 22 ne rimangono 14) inoltre l’asilo statale “Santa Caterina” di Rovato è potenzialmente molto espandibile, peccato che l’attuale piano delle alienazioni comunali, a oggi, prevede la vendita con destinazione residenziale/commerciale dell’ex campo da rugby del viale della stazione (altro interesse di cassa comunale), peccato che questa previsione impedirebbe qualsiasi possibilità di ampliare l’edificio della materna statale, qualora lo Stato dovesse accreditare in futuro nuove sezioni.
      Infine, per la questione “stranieri” (maggioranza di alunni non italiani nelle sezioni), ovvio che non si è creata negli ultimi due anni, ma come ho già scritto si è verificata da quando si è deciso di uniformare le rette con gli asili paritari, malaugurata scelta politica imposta già anni addietro dall’allora gestione comunale della lista civica del trenino. Può facilmente verificare, numeri alla mano, che il passaggio degli alunni italiani dalla scuola statale alle paritarie, è avvenuto in concomitanza della decisione di uniformare le rette, e non segue per nulla le proporzioni tra extracomunitari ed italiani presenti sul territorio. E’ palese che questa disparità è direttamente collegata con la decisione di uniformare le rette, ed è figlia di scelte guidate da atteggiamenti “razzisti” coadiuvati da un trattamento economico vantaggioso (per chi sceglie le paritarie).

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  4. Pingback: Ancora sull’asilo di via Santa Caterina: si risolve la “disfida” di Rovato. | Rovato.org

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