Caso Discarica Macogna, tra Cazzago, Rovato, Berlingo e Travagliato.
La Provincia di Brescia, guidata dall’esponente Pd Pier Luigi Mottinelli (eletto a metà 2014 grazie a un accordo tra lo stesso Pd, Forza Italia, Nuovo Centrodestra e Udc) ha accolto la richiesta della ditta Drr di triplicare l’eluato, materiale di risulta dei rifiuti: un aspetto tecnico che, aldilà di formule chimiche e dintorni, amplia (e di molto) la tipologia di rifiuti che si potranno sversare in discarica.
Furente la reazione del Comitato No alla discarica Macogna e del tavolo ambientalista Basta Veleni, con prossime iniziative annunciate e numerosi striscioni comparsi in giro per la Franciacorta e la città di Brescia (clicca qui).
Giovedì sera hanno preso posizione ufficialmente anche i sindaci dei quattro Comuni.
Di seguito, il loro comunicato:
I Sindaci dei quattro comuni interessati dalla “discarica Macogna”, convocati nella giornata di ieri (mercoledì, ndRovato.org) da S.E. il Prefetto di Brescia per il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla presenza tra l’altro della Provincia di Brescia e dell’azienda D.R.R. S.r.l., hanno ribadito la loro ferma contrarietà al provvedimento di deroga rilasciato dalla Provincia di Brescia il 24 u.s., anticipando la volontà di impugnare il suddetto provvedimento al TAR chiedendone la sospensiva.
I Sindaci ribadiscono la tardività di un tavolo di confronto a decisioni già prese. Non possono trovarsi ora spazi di mediazione con la collaborazione dei primi cittadini laddove la Provincia di Brescia, ente autorizzativo, non ha mai convocato i Sindaci su questo nuovo provvedimento. Nessun dialogo è stato instaurato con il territorio e i loro rappresentanti istituzionali.