Riceviamo e pubblichiamo da Agostino “Tino” Buffoli, già vicesindaco di Rovato e ora del circolo culturale C.E.A.L.F. di Rovato.
Qui sotto le prime due missive:
Per chi volesse scriverci, la nostra mail è rovatopuntoorg@gmail.com
Liberare la Piazza Cavour dalle macchine è una scelta ormai matura e un tale provvedimento dovrebbe essere subito adottato. L’arco vantiniano e la Piazza antistante sono il simbolo della nostra Città. Se chiedeste a chiunque, artista, cittadino o forestiero di come sintetizzare Rovato, la risposta sarebbe scontata. Il dovere di un’Amministrazione è anche quello di tutelare e presidiare i simboli attorno ai quali si forma, matura e si sviluppa il senso ed il significato di “comunitas”. Declassare il più bel monumento che abbiamo a parcheggio sistematico e selvaggio non è un bel vedere, non è saggio, nemmeno dignitoso e ogni obiezione cade al solo considerare che la Piazza è il più bel luogo di Rovato e il bello va sempre difeso e preservato perché fa bene alle menti e ai cuori.
Il tempo di questa legislatura fugge e un’attenzione al monumento vantiniano sarebbe un segnale importante. Pensare di procrastinare, subordinando alla realizzazione di futuri ponti, sarebbe un errore anche perché il tema della Piazza potrebbe intendersi come inizio di una riflessione più generale sulla qualità della vita nella nostra città (pensiero che ho ritrovato anche in un editoriale del Leone).
Rovato ha subito, in particolare negli anni recenti, un concitato sviluppo urbanistico con un eccesso di edilizia nuova in piani di zona a volte discutibili e a scapito della conservazione e rivalutazione del patrimonio esistente. Inoltre è assediato da un traffico divenuto insostenibile che causa problemi logistici e sanitari.
Chiudere la Piazza, sarebbe un gesto oltre che saggio, simbolico, consapevoli che non esistono solamente i fans della macchina a tutti i costi ma anche cittadini che amerebbero passeggiare in sicurezza respirando aria pulita. Oltretutto, questa nostra Piazza, unica per bellezza, degradante quel tanto che basta e racchiusa fra accessi obbligati, è un naturale anfiteatro che si presta a manifestazioni ed eventi che se di livello e sedimentati nel tempo, qualificherebbero culturalmente la nostra Città. Molti cittadini conservano ancora il buon ricordo degli spettacoli operistici di alcuni anni fa che riscossero un enorme successo e grande presenza di pubblico. Quindi…”L’”Opera di Franciacorta” stagione lirica….. a Rovato…” perché no?
Noticina in grigio: Ferisce che si debba gratitudine a chi, forestiero, ha collocato ai due angoli della Piazza quelle striminzite colonnette che la celebrano, augurandomi che possano essere più decorosamente ideate dal mio Comune.
Tino Buffoli. Febbraio 2018