I 114 dipendenti dello stabilimento di Pasta Zara in via XXV Aprile, 10 a Rovato sono a rischio.
Da aprile lavoratori e lavoratrici hanno lo stipendio congelato, a seguito della richiesta di concordato preventivo presentata al Tribunale fallimentare di Treviso dalla società, che fa riferimento alla famiglia trevigiana dei Bragagnolo, e che ha nominato un nuovo amministratore delegato, Angelo Rodolfi.
Il prossimo 18 maggio, venerdì, i sindacati incontreranno la proprietà, che oltre a Rovato ha stabilimenti in Veneto (Riese Pio X) e nel Triestino (Muggia) per un totale di 480 dipendenti, prima esportatrice di pasta italiana nel mondo e secondo produttore nel mercato interno.
Una situazione sicuramente molto complessa e delicata quella della storica azienda entrata in una crisi di natura finanziaria correlata alla pesante situazione debitoria nei confronti di una serie di banche, tra i quali le due ex popolari venete, finite in crack.
Secondo una nota diffusa dai sindacati confederali del settore agroalimentare, “il gruppo è entrato in una crisi di natura finanziaria correlata in larga misura ad un’alta esposizione debitoria (241 milioni) nei confronti di una serie di istituti di credito (178 milioni, 73 dei quali nei confronti delle ex banche popolari venete e ora confluiti nella Sga).
A far decidere il ricorso a una istanza di concordato è stata, in particolare, l’impossibilità di far fronte al rimborso di un’obbligazione per cinque milioni di euro emessa nel 2013 e di prossima scadenza”.
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