Paura e rabbia per i 114 operai (e operaie) del pastificio Pasta Zara (ex Pagani) di via XXV Aprile a Rovato.
Come già accaduto negli altri due stabilimenti del gruppo veneto, a Treviso e Trieste, i sindacati e i lavoratori riuniti in assemblea martedì 4 settembre 2018 hanno detto no al piano messo sul piatto dall’azienda.
Un piatto del tutto indigesto, con pesanti ricadute sui salari: si prevede infatti il congelamento per cinque anni – ai danni dei lavoratori – della 14esima mensilità, dei premi di risultato e della carenza di malattia. Il tutto per l’intera durata del piano di rilancio del gruppo, quantificato in cinque anni.
Il prossimo 10 settembre, a Treviso, nuovo incontro sindacati – azienda. Azienda che poi, l’8 ottobre, sarà in Tribunale a Treviso. Qui dovrà presentare una sorta di piano di salvataggio, legato al concordato preventivo che nella scorsa primavera aveva impedito il fallimento dell’azienda agroalimentare, anche se con pesanti ricadute, anche qui, sugli operai (clicca qui per il nostro post dell’epoca)
CRISI: PERCHE’? – Una situazione dovuta, da un lato, alle sbagliate previsioni del gruppo, che ha investito 74 milioni di euro in cinque anni a fronte, però, di una crescita che non c’è stata. A questo si aggiunge poi il drastico ridimensionamento delle linee di credito, a condizioni più stringenti per i pagamenti dei fornitori.
Infine, il crack delle Banche Venete, che hanno obbligato il gruppo a svalutare partecipazioni azionarie per una decina di milioni di euro, oltre che a tagliare gli affidamenti bancari dai 107 milioni del 2016 ai 51 milioni del 2018.
In realtà, però, il concordato almeno formalmente non riguarda lo stabilimento di Rovato, acquisito per ultimo dal gruppo (nel 2012) e sotto una diversa società (Pasta Zara 3), rispetto alla casa madre della società, che comprende Treviso e Trieste, quelle sì finite in Tribunale.