Tino Buffoli ci scrive: la lettera di Gennaio 2019 su Rovato.org

Dopo la (molto seguita) rubrica “Caro sindaco ti scrivo…” (clicca qui per rileggerla), torna su Rovato.org la voce (e la penna) di Agostino “Tino” Buffoli, già esponente politico e vicesindaco di Rovato ai primi anni Novanta, che tra il serio e…il meno serio ragiona sul passato, presente e futuro della capitale della Franciacorta.

Una nuova rubrica, mensile, di pensieri e riflessioni sulla “nostra” Rovato, pubblicata su Rovato.org

Se volete scriverci con le vostre opinioni potete farlo a rovatopuntoorg@gmail.com:

Gli editoriali del Sindaco di Rovato sul Giornale del Comune “Il Leone”, oltre che stimolanti, per il suo schietto modo di argomentare, sono anche faceti quando non sa tenersi lontano dalla tentazione di essere pungente. Ecco allora che una volta ce l’ha (chissà perché) con  i calicisti della Piazza, mentre nel recente editoriale di dicembre, dedicato alle Festività, se la prende coi cretini, non sappiamo se con determinati cretini o con i cretini in generale.

Sappia in ogni modo che il termine “cretino” è di derivazione etimologica da “cristiano” e auspici i buoni sentimenti che ravvivano il Natale ogni intento irrisorio si è vanificato con buona pace di tutti dovendo comunque considerare che purtroppo anche i cretini hanno un’opinione.

Dopo avergli fatto dono delle mie lettere (e del mio vino), iniziando un nuovo appuntamento con i lettori, gli rivolgo i miei auguri, oltre che personali di felice anno, di buona e proficua amministrazione, conscio delle difficoltà che può incontrare un Sindaco chiamato a guidare un Comune importante e complicato come il nostro.

Inizio l’anno col dargli merito di quanto scrive sul menzionato editoriale perché finalmente si decide ad uscire dal guscio e affrontare, uno dei temi determinanti del nostro Comune: la riorganizzazione del Centro.

Dopo una crescita convulsa e disordinata che ha portato il paese Rovato a diventare Città, non tanto per meriti amministrativi ma piuttosto per l’eccessivo brusco incremento della popolazione, ora c’è bisogno di adeguare la realtà rovatese al suo status riconosciuto di Capitale della Franciacorta non solo nominalmente ma concretizzando progetti che la qualifichino, puntando sulla sua capacità di attrazione, sulla qualità della vita, sulla bellezza.

In questa prospettiva, il proposito del Sindaco volto a riconsiderare fra le tante, la Piazza, le Mura venete e il Foro Boario diventa una importante occasione e base di discussione e di confronto.

C’è da augurarsi che, a maggior ragione che le elezioni comunali si stanno avvicinando, le realtà politiche che intenderanno concorrervi, vogliano dare il loro apporto per contribuire a delineare una visione e un idea di una “Rovato Nuova” per modo che i cittadini sappiano valutare e scegliere.

Tornando all’editoriale del Sindaco, c’è da chiedersi come questo sussulto di  progettualità l’abbia reso manifesto solo ora a significarci che ha sprecato quasi tutta una legislatura per “scaldare i muscoli”.  Oppure quasi tutta una legislatura per trovare forse  la “quadra giusta” nella sua compagine amministrativa.

Sta di fatto che tempo prezioso è andato perduto e che alcuni interventi, nella direzione voluta, si potevano attuare per orientare e preparare il terreno a partire dalla Piazza, il più bel monumento di Rovato, degradato a parcheggio selvaggio e salvadanaio del Comune, ovvero limitando il traffico estraneo di Corso Bonomelli, ovvero ancora creando nuovi sensi unici per decongestionare la circolazione e ricavare  marciapiedi. Infine, per spostare l’isola ecologica che dove si trova, offre un servizio disagevole, in spazio ristretto e affollato, sarebbe bastata poco più che una banale delibera del Comune, senza scomodare compiuti piani di riorganizzazione urbanistica.

Comunque buon lavoro!

Tino Buffoli.

Rovato, Gennaio 2019

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