Dopo la (molto seguita) rubrica “Caro sindaco ti scrivo…” (clicca qui per rileggerla), torna su Rovato.org la voce (e la penna) di Agostino “Tino” Buffoli, già esponente politico e vicesindaco di Rovato ai primi anni Novanta, che tra il serio e…il meno serio ragiona sul passato, presente e “futuro della capitale della Franciacorta.
Una nuova rubrica di pensieri e riflessioni sulla “nostra” Rovato, pubblicata su Rovato.org
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“I PROBLEMI NELLA MAGGIORANZA CONSILIARE E POLITICA, FRENANO LO SVILUPPO DELLA CITTA’. LE COSE NON VANNO AVANTI E ROVATO E’ FERMO AL PALO”.
- Parto dal passato, ricordando che a tutt’oggi, non è dato di sapere per quale motivo la Maggioranza consiliare e politica della precedente legislatura provocò la caduta della sua Sindaca, la Signora Martinelli, portando Rovato alle elezioni anticipate. Quali divergenze? Quali diverse utilità? Tutto avvenuto nel completo riserbo e i cittadini sono stati chiamati a votare senza bene capirne il perché. Avvenne che la ex Sindaca presentò una propria lista, schierata contro formazioni concorrenti espressioni della maggioranza che l’aveva prima voluta come prima cittadina. Una contesa consumata negli ambienti della “Destra rovatese”(Lega F.I.) che con a capo la Martinelli, aveva sopraffatto la composita lista (Trenino, PD) che governava il Comune. A conta fatta, salgono ad amministrare Rovato gli attuali vincitori e ai box di ripartenza, siede nei banchi dei perdenti la Sindaca sconfitta . Tutto chiaro? forse no! poiché un esponente, fra i più rappresentativi, di questa lista minoritaria viene chiamato a far parte della Giunta. Dunque un portavoce di opposizione diventa Assessore! Nulla da eccepire sul piano formale, nè tanto meno sulla meritevole persona. Ragionando politicamente questa ingannevole manovra presta il fianco, fa pensare ad un’offerta di soccorso al Sindaco qualora in difficoltà e il “do ut des” di questo “aggiustamento”, resta nei sottintesi.
- Nemmeno tanto tempo fa, circolava per Rovato un libricino libello il cui autore camuffato, facendo uso di nomignoli fantasiosi, metteva in scena la parodia di “Casa Lega”. La vicenda nemmeno tanto avvincente accreditava presunti “bravi ragazzi” impegnati in una strenua lotta contro “leghisti del male”. Il libercolo, pieno di allusioni e ammiccamenti intendeva, come in un giallo, stuzzicare il lettore facendogli presagire cose gravi, cose che se sapute… chissà quello che poi sarebbe successo. Ma si trattava di un giallo farlocco perché il movente delittuoso veniva sempre taciuto. Intanto era inquietante la rappresentazione della pantomima i cui commedianti, da quanto traspariva, usano rivolgersi l’un l’altro in un gergo triviale da sbalordire, solo intenti ad arraffare il fine mese.
- Dopo che, nel settembre scorso, il vice Sindaco, figura chiave chiamata alle funzioni vicarie del Primo cittadino, si è dimesso da ogni carica per le note imputazioni giudiziarie, due consiglieri della Lega, se ne sono andati, formando un nuovo gruppo Consiliare. Giocando sulle vocali, hanno tramutato Lega in Liga. Sarebbero stati più coerenti se avessero rassegnato le dimissioni visto che erano stati eletti nella lista madre. Un altro scossone per la Maggioranza, contando che una decisione così estrema, al di fuori di risvolti caratteriali, è giustificata solo da presupposti gravi che bisognerebbe spiegare nel merito.
Il malessere nella Maggioranza che ci governa, che viene da lontano e non si frena, è diventato causa di incertezza, di difficoltà, di inciampo dell’attività amministrativa che spiega la stagnazione nella quale di trova Rovato che avrebbe, invece, bisogno di scelte coraggiose e innovative, impossibili ad affrontarsi con una Amministrazione incerta e sfilacciata, causa anche dell’isolamento di Rovato nel contesto zonale.
Doppiato il giro di boa della legislatura, al di fuori delle polemiche e delle enunciazioni, sarebbe bene che il Sindaco stesse sereno, rimboccasse le maniche, serrasse i ranghi della sua esigua, problematica maggioranza e facesse vedere risultati, visto che Rovato continua ad essere quello di prima con le stesse difficoltà di viabilità, con un traffico che lo soffoca e mina la salute della gente, con Scuole non sempre rispondenti alle esigenze, con un assetto urbano disordinato, con immobili cadenti, con strade senza marciapiede, con la Piazza invasa dalle automobili, con gli interventi infrastrutturali, ancorché discutibili, tuttora fermi, seppure il Bilancio del Comune non sia deficitario.
Tino Buffoli.
Febbraio 2019