TINO BUFFOLI CI SCRIVE: LA LETTERA DI FEBBRAIO 2019 SU ROVATO.ORG/2

Dopo la (molto seguita) rubrica “Caro sindaco ti scrivo…” (clicca qui per rileggerla), torna su Rovato.org la voce (e la penna) di Agostino “Tino” Buffoli, già esponente politico e vicesindaco di Rovato ai primi anni Novanta, che ragiona sul passato, presente e “futuro della capitale della Franciacorta.

Una nuova rubrica di pensieri e riflessioni sulla “nostra” Rovato, pubblicata su Rovato.org

Se volete scriverci con le vostre opinioni potete farlo a rovatopuntoorg@gmail.com:

“Molto in tempo utile, si propone come nuova Lista elettorale “Rovato W”. I promotori, per lo più giovani e di scuola, si dicono motivati e pronti ad amministrare la Città. Vi figurano esponenti di quella che era la Lista del “Trenino” che a questo punto, non si sa se definitivamente sciolta. Alcuni di loro, non sono nuovi ad esperienze amministrative.

La lista del Trenino, assieme al PD, ha governato Rovato per due consecutive legislature (dal maggio 2002 al maggio 2012) per poi cedere il passo alla sindaca Signora Roberta Martinelli, a capo di una formazione di destra, preminentemente Lega e Forza Italia.

Alla Rovato W, afferisce quella frangia che può aver deciso la sconfitta dell’Ing. Angelo Bergomi, segretario del PD che, alle ultime elezioni si era proposto come Primo cittadino, sperando di ottenere maggiori voti dalla Lista amica.

Da come si apprende, le iniziative fino ad ora prospettate dalla neo formazione, prevedono grandi progetti: la realizzazione di un Palazzo polifunzionale con un cineteatro nell’area del ex cinema; lo spostamento del mercato con la creazione di un parco; la costruzione di una nuova casa di riposo.

Come intervenire sul rudere del ex Cinema Corso, acquistato dal Comune molti anni fa senza un progetto definito, è stato il rovello di ogni Amministrazione che si è succeduta ma fino ad ora, non si è concluso nulla. Adesso questo problema, come ormai da più parti rimarcato , non è più procrastinabile ed è utile che sulla annosa questione si manifestino proposte credibili, per arrivare al dunque di una soluzione.

Per quanto teorizzato da Rovato W, la realizzazione di questa costruzione, avverrebbe mediante un “project financing”. Con ciò, Privati finanzierebbero l’opera. La remunerazione del capitale investito e i relativi guadagni, verrebbero garantiti dai profitti della gestione, bastevoli ad assicurare flussi di cassa (come tecnicamente si dice) in “self-liquidating”. Tutto è possibile! Bisognerebbe prima spiegare per quali geniali, lucrose attività si pensa di ingaggiare questo multiuso Palazzo, tanto lucrose da ricompensare il Privato investitore.

Bisogna poi considerare che stando a quanto a suo tempo dichiarato dal Sindaco, per la 130ma edizione di Lombardia Carne (quindi per il prossimo, imminente 6 aprile 2019) doveva essere ultimato un nuovo teatro da 200 posti di Piazza Garibaldi in parte finanziato dalla Regione per 192.000. Di quest’opera già deliberata, si sono perse, nel frattempo, le tracce e le ragioni del ritardo non sono date a sapere.

Una vera frenesia di Teatro sembra percorrere Rovato (forse perchè di Teatranti la Città non pare far difetto). Poco male! basta che non si vada a scapito di altri urgenti problemi quali la viabilità, il traffico, le scuole per citarne alcuni. Resta il fatto provvidenziale che senza clamori e proclami, il compianto Monsignor Prevosto ha saputo donare alla comunità rovatese quel piccolo gioiello del Teatro San Carlo!

Riguardo alla proposta di spostare il mercato (senza voler esprimere giudizi), la questione andrebbe inquadrata nel decisivo tema della risistemazione dell’intera area delimitata dagli Spalti, per la qual cosa sarebbe auspicabile un approfondimento di tutte le forze in campo, avendo a cuore la necessità di una visione d’insieme per come riorganizzare l’intera zona del Centro storico.

L’ampliamento della Casa di Riposo è quanto mai opportuno: asseconda le esigenze della Città cresciuta, che richiede maggiore integrazione ed offerta di servizi. Per quanto dichiarato dall’Ente Lucini Cantù, a fronte di un fabbisogno di due milioni di Euri iniziali per finanziare il progetto, non vi è alcuna disponibilità di denaro. Pur contando sulla generosità dei cittadini e sulle tante benefiche iniziative, diventa arduo solo avvicinare una tale somma. Potrebbero significativamente concorrervi i ricavati del lascito degli immobili nella Piazzetta allo slargo di Via Lamarmora e di quello di via XXV aprile (già casa degli sfrattati), pur dovendo scontare le difficoltà del mercato immobiliare. In questo scenario, il Comune, Legge e finanze permettendo, potrebbe diventare attore obbligato.

Per ultimo, non può passare inosservata la chiosa in bocca al Portavoce di Rovato W: “nessuna pietà per i manovratori e gli intrallazzatori….abbiamo già un certo curriculum”. Bisognerebbe spiegare meglio! Si trattasse di una ”autodafé”, della sconfessione di sbagli del passato, andrebbe a vantaggio di una rinnovata credibilità. In quel decennio di chiari e scuri, certe scelte potevano e dovevano essere evitate a partire dal “pinnacolo” in vetta al Monte, al fatto che mai colò tanto cemento da deprezzare le case del 30%, per non dire della Caserma della Finanza, opera infausta dispendiosa e non necessaria..

Tino Buffoli.- Febbraio 2019

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