Rovato: colpo fallito al bancomat di Corso Bonomelli.

Fallito colpo al Bancomat del Banco di Desio a Rovato, al civico 56 del centralissimo corso Bonomelli, il cuore della capitale della Franciacorta.

Nella notte i malviventi hanno cercato di manomettere la fenditura che porta alle banconote con la classica “marmotta” (come nel linguaggio criminale vengono chiamati qui piccoli congegni esplosivi artigianali che vengono infilati negli sportelli bancomat e fatti esplodere)

Il trambusto ha però richiamato residenti e alcuni passanti, che hanno chiamato il 112.

Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Chiari. Dei ladri, però, non c’era più alcuna traccia. Il colpo, comunque, è fallito, al pari di altri degli ultimi giorni in Franciacorta.

Possibile si tratti quindi dello stesso gruppo in azione.

Su questo e sugli altri colpi stanno indagando gli stessi carabinieri della Compagnia di Chiari, che hanno dalla loro anche le telecamere presenti nella zona

TINO BUFFOLI CI SCRIVE: LA LETTERA DI APRILE 2019 SU ROVATO.ORG

Dopo la rubrica “Caro sindaco ti scrivo…” (clicca qui per rileggerla), torna su Rovato.org la voce (e la penna) di Agostino “Tino” Buffoli, già esponente politico e vicesindaco di Rovato ai primi anni Novanta, che ragiona sul passato, presente e…futuro della capitale della Franciacorta.

Una nuova rubrica di pensieri e riflessioni sulla “nostra” Rovato, pubblicata su Rovato.org

Se volete scriverci con le vostre opinioni potete farlo a rovatopuntoorg@gmail.com:

“L’edizione della più importante Fiera rovatese, quest’anno è stata apprezzata. La buona organizzazione dell’evento, accanto alla copiosa mostra di bovini, ha contribuito ancor più a consolidare una manifestazione storica, ormai patrimonio e distintivo della Città. A far da corona, la nutrita testimonianza del Volontariato e dell’Associazionismo che bene interpreta l’animo rovatese. Infine, la presenza della Confraternita del manzo all’olio che svilupperà sicuramente prospettive interessanti.

Ma più di tutto questa manifestazione avrà merito per la pubblicazione del libro ROVATO – Capitale della Franciacorta – Storia, arte e paesaggio, i cui autori (il bibliotecario Dott. Ivano Bianchini, l’Arch. Stefano Belotti e il Giornalista Daniele Piacentini) nulla sottraendo alla piacevolezza della lettura, hanno saputo dare conto del valore e del prestigio di Rovato, suscitando ancor più nel lettore la consapevolezza di vivere ed abitare in una Città bella e importante che attende di essere guidata verso quei cambiamenti invocati dai tempi e dai mutati assetti. Il tutto da inquadrare nel peculiare contesto della Franciacorta, territorio protagonista di un neo-rinascimento storico, economico, culturale e turistico inserito, come si trova, in quel quel unicum che lo unisce al lago ed alla valle…

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Rovato: tra rose, storia e leggenda, da domenica 28 aprile riapre Castello Quistini

A Rovato, in Franciacorta, a partire da domenica 28 aprile 2019 si potrà tornare ad ammirare le fioriture dei giardini di Castello Quistini, palazzo cinquecentesco in via Sopramura 3/A.

Si potrà accedere tra i giardini del castello accompagnati da Marco Mazza, proprietario del palazzo che vi illustrerà le migliaia di varietà botaniche presenti (1500 varietà di rose, ortensie, perenni, frutti antichi, officinali), in un perfetto mix tra botanica, giardinaggio, arte e storia del palazzo e della Franciacorta.

La visita guidata, della durata di un’ora circa e in lingua italiana, si tiene alle ore 11,00 e alle ore 16,00 secondo il calendario di apertura. Il castello e i giardini rimarranno aperti per tutte le domeniche e festivi di Maggio e Giugno.

Il tour tra i giardini è arricchito da alcuni oggetti misteriosi nascosti in natura: figure d’animali realizzati con materiali riciclati affiorano dall’acqua del laghetto o tra i cespugli di rose e vi accompagneranno in questo magico itinerario.

25 Aprile a Rovato: la storia del partigiano Carlo Pedrali raccontata dal figlio Carletto.

Un 25 Aprile carico di emozione, quello di Rovato.

Oltre al tradizionale corteo per la Liberazione dal fascismo e dal nazismo, è intervenuto Carletto Pedrali, anima del C.A.I. di Rovato e persona molto conosciuta, nel centro storico, per il suo impegno civico e sociale.

Carletto Pedrali ha raccontato ai molti presenti la storia del padre, Carlo Pedrali, partigiano, morto a Rovato il 25 aprile del 1945.

Ecco il racconto, fatto da Carletto Pedrali, attraverso una ricerca passata soprattutto dal libro di memorie dell’avvocato Andrea Cazzani, membro del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) di Rovato e primo sindaco dopo la Liberazione, e dalla sentenza del giudice istruttore presso il tribunale Civile e Penale di Brescia del 19 luglio del 1945:

“Sin dal marzo del 1945 l’apparato clandestino partigiano del Comitato di Liberazione Nazionale era pronto ad affrontare politicamente la situazione che si sarebbe verificata nel periodo di carenza dei poteri amministrativi, e pronti a sostenere con le armi l’azione di ordine pubblico e l’azione di rastrellamento delle bande armate, conseguenti ad ogni esercito in sfacelo.

Il 25 aprile i cittadini di Rovato apprendevano la notizia di un treno carico di merci varie, viveri, bevande, telerie cognac, champagne, ecc. alla stazione di Rovato Borgo

La folla prese di assalto questi vagoni, alcuni del quali erano sventrati dai bombardamenti. Si trattava di bottino di guerra dei tedeschi ai nostri danni, ma in realtà non potevano proseguire perché ormai il C.L.N aveva fatto saltare i ponti ferroviari la situazione era grave perché la folla sicura della impunità, diventava sempre più minacciosa, si creavano gruppi violenti, che per spaventare la gente sparava in aria raffiche di mitra

Il C.L.N. organizzo dei gruppi di controllo a difesa dei magazzini per noi erano silos della stazione. Alcuni erano addetti al controllo dei fili ferroviari altri al controllo e recupero delle merci e delle armi ,le merci venivano immagazzinate nei silos per poi distribuzione controllata per calmare la folla

La situazione era ormai fuori controllo, e i carri erano presi di assalto. Mio padre era fiancheggiatore del Corpo Volontari della libertà distaccamento di Rovato della Brigata partigiana delle Fiamme Verdi “Tarzan”.

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Buon 25 aprile, buona Liberazione da Rovato Punto Org!

Buon 25 Aprile e buona festa della Liberazione a tutte e tutti gli utenti di Rovato.org!

Ma perché si celebra proprio il 25 Aprile 1945 come Festa Nazionale, con la Liberazione dalla dittatura fascista e nazista?

A chiamare all’insurrezione, il 25 Aprile 1945, un proclama letto dal partigiano Sandro Pertini, successivamente Presidente della Repubblica:

« Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire. » Clicca qui per l’audio di Sandro Pertini che proclama lo sciopero generale, Milano, 25 aprile 1945.

ROVATO – Anche Rovato pagò il suo pesante tributo di sangue alla dittatura fascista e nazista, con i morti, in particolare, della cascina Bortolotto, proprio nei dintorni del 25 aprile 1945, causati dall’arrivo della colonna fascista del ras Farinacci, diretto verso a Valtellina (fu giustiziato il 28 aprile 1945).

BRESCIA – Brescia e provincia ebbe, secondo i dati ufficiali post-Liberazione, 5.074 partigiani (di cui 45 donne) divisi in 16 Brigate. 490 partigiani morirono in provincia, altri 139 nel resto d’Italia e d’Europa. 764 internati politici morirono durante la prigionia, 100 civili furono uccisi nelle rappresaglie fasciste e naziste solo nel Bresciano.

La libertà costa cara, tanto”.

Clicca qui per la storia della Resistenza a Brescia e provincia (sito ANPI).

Clicca qui per l’Archivio storico della Resistenza bresciana e dell’età contemporanea