Un 25 Aprile carico di emozione, quello di Rovato.
Oltre al tradizionale corteo per la Liberazione dal fascismo e dal nazismo, è intervenuto Carletto Pedrali, anima del C.A.I. di Rovato e persona molto conosciuta, nel centro storico, per il suo impegno civico e sociale.
Carletto Pedrali ha raccontato ai molti presenti la storia del padre, Carlo Pedrali, partigiano, morto a Rovato il 25 aprile del 1945.
Ecco il racconto, fatto da Carletto Pedrali, attraverso una ricerca passata soprattutto dal libro di memorie dell’avvocato Andrea Cazzani, membro del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) di Rovato e primo sindaco dopo la Liberazione, e dalla sentenza del giudice istruttore presso il tribunale Civile e Penale di Brescia del 19 luglio del 1945:
“Sin dal marzo del 1945 l’apparato clandestino partigiano del Comitato di Liberazione Nazionale era pronto ad affrontare politicamente la situazione che si sarebbe verificata nel periodo di carenza dei poteri amministrativi, e pronti a sostenere con le armi l’azione di ordine pubblico e l’azione di rastrellamento delle bande armate, conseguenti ad ogni esercito in sfacelo.
Il 25 aprile i cittadini di Rovato apprendevano la notizia di un treno carico di merci varie, viveri, bevande, telerie cognac, champagne, ecc. alla stazione di Rovato Borgo
La folla prese di assalto questi vagoni, alcuni del quali erano sventrati dai bombardamenti. Si trattava di bottino di guerra dei tedeschi ai nostri danni, ma in realtà non potevano proseguire perché ormai il C.L.N aveva fatto saltare i ponti ferroviari la situazione era grave perché la folla sicura della impunità, diventava sempre più minacciosa, si creavano gruppi violenti, che per spaventare la gente sparava in aria raffiche di mitra
Il C.L.N. organizzo dei gruppi di controllo a difesa dei magazzini per noi erano silos della stazione. Alcuni erano addetti al controllo dei fili ferroviari altri al controllo e recupero delle merci e delle armi ,le merci venivano immagazzinate nei silos per poi distribuzione controllata per calmare la folla
La situazione era ormai fuori controllo, e i carri erano presi di assalto. Mio padre era fiancheggiatore del Corpo Volontari della libertà distaccamento di Rovato della Brigata partigiana delle Fiamme Verdi “Tarzan”.
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