Un 25 aprile davvero strano, quello di Rovato, ai tempi del Covid19, così come nel resto d’Italia.
Niente corteo e niente borse di studio per gli studenti meritevoli: le limitazioni dovute al tentativo di ridurre il contagio della pandemia (che scende, anche a livello di vittime, in Lombardia) hanno trasformato la giornata dedicata alla Liberazione dalla dittatura fascista e nazista.
A Rovato, spiega il Comune, “associazioni d’arma, sacerdoti, oltre a ricordare i caduti presso l’epigrafe in piazza Cavour e il sacrario delle scuole primarie monumentali, hanno voluto visitare tutti e quattro i cimiteri di Rovato e Frazioni, recitando in modo solenne i nomi dei defunti deceduti dal 1 marzo ad oggi, che non hanno potuto essere degnamente ricordati con il funerale.
Questo gesto in attesa che i nostri cari scomparsi possano ricevere appropriate esequie. Si ringraziano in modo particolare la Polizia Locale, che ha donato i fiori deposti in ogni camposanto, e il vice presidente del Civico Corpo bandistico Luigi Pezzana, Luciano Peri, che ha accompagnato il ricordo e la preghiera con il suo strumento”.
CASA DI RIPOSO – Intanto alla casa di riposo Lucini Cantù è arrivato l’esercito russo, impegnato nelle opere di sanificazione dentro le varie Rsa del territorio lombardo. Assieme a loro anche personale dell’esercito italiano, con speciali macchinari.