Don Cesare Polvara lascia Rovato.
Il prevosto della capitale della Franciacorta era arrivato nel luglio del 2017, al posto di don GianMario Chiari, deceduto a fine 2016.
La sua permanenza a Rovato è durata meno di due anni: due anni complicati, con la morte di don Ettore Piceni, a Lodetto, e quella di don Valentino Bosio, causa Covid19 a Rovato, oltre che con il crollo di una porzione di Mura Venete in piazza Montebello, nell’ottobre 2017: un lavoro di restauro costoso e complicato, di fatto non ancora partito, come mostra il telo bianco contenitivo che ancora campeggia alle porte di piazza Cavour.
In più la pandemia, che ha colpito duro a Rovato, con 192 casi accertati e 42 vittime vittime ufficiali.
Don Polvara lascia con un lettera aperta, che riproduciamo:
“Carissimi, chiedo scusa se uso questo mezzo, ma mi permette di arrivare a tutti e velocemente.
Sono a comunicarvi che con il 28 giugno 2020, dopo due anni di presenza a Rovato, dopo aver consultato il vescovo, lascerò queste parrocchie.
Le motivazioni sono queste : dopo aver svolto per 9 anni il compito di provicario, in particolare con il compito delle unità pastorali e di vicinanza ai preti anziani e ammalati, il tornare ad essere parroco in questa grande realtà della città di Rovato mi è risultato non facile.
Inoltre ho vissuto il cambio dei curati, ma soprattutto mi ha segnato la morte di d. Ettore del Lodetto a soli 53 anni, e ultimamente la morte di d. Valentino.
Le cose positive sono che il clima con i nuovi sacerdoti è fraterno:inoltre anche le comunità delle frazioni sono aperte a un cammino di unità pastorale, e anche il rapporto con l’amministrazione comunale e le tante associazioni di volontariato è bello e costruttivo.
Sono io che mi sento dentro appesantito dalle tante responsabilità. È arrivato il momento di un cambio , per me e per la città di Rovato, una “potatura” dolorosa al momento, ma che sono sicuro porterà più frutti.
Io ho quasi 69 anni e credo che un nuovo parroco, più giovane, possa favorire un bel cammino insieme a tutti i sacerdoti.
Dopo la condivisione con il vescovo, io tornerò a Gavardo e aiuterò le parrocchie della zona. Inoltre riprenderò il mio servizio di vicinanza ai preti anziani e ammalati, al servizio della pastorale della salute, cosa che mi rianima dentro.
Devo solo ringraziarvi tantissimo per quanto mi avete donato in accoglienza e relazione. Vi porto nel cuore e in ogni S. Messa ci sarete anche voi. Ci saluteremo in una celebrazione eucaristica.
Un saluto affettuoso a tutte le vostre famiglie.
Ricevete un forte abbraccio. Grazie.
Don Cesare”
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