Piazza Cavour e la pedonalizzazione: gli interventi del sindaco Tiziano Belotti e di Tino Buffoli

A settembre si chiude, per ora, l’esperimento di piazza Cavour pedonalizzata a Rovato. Un argomento che ha tenuto banco per tutta estate, con prese di posizione del sindaco di Rovato, Tiziano Belotti, e di Agostino “Tino” Buffoli, ex vicesindaco nei primi anni ’90.

Pubblichiamo la lettera del sindaco e la replica di Buffoli, di seguito.

In foto, uno scatto di poche ore fa, con la piazza e “Rovato Street Food”.

L’editoriale del sindaco di Rovato, Tiziano Belotti, sull’ultimo notiziario comunale de “Il Leone”:

“L’Editoriale de Il LEONE di Luglio 2021.

Piazza Cavour. Se te la devo spiegare è evidente che non la capirai mai. Perché probabilmente non hai la predisposizione, non hai l’inclinazione, non possiedi quegli elementi e quegli strumenti che ti permettono di elaborare un pensiero consapevole per “anche” quello che sta appena al di là del tuo naso. E per favore chiariamola subito: non parliamo di cultura o di preparazione culturale o peggio di attitudine culturale o di conoscenza. Non è solo quella roba lì, è evidente che manca un pezzo importante.

Qui si tratta di comprendere e di saper cogliere i bisogni e le necessità della gente, di guardare con quel pizzico di accortezza e di attenzione alla tua comunità, all’ambiente nel quale operi e nel quale sei immerso magari da decenni e che ti avrebbe dovuto trasmettere una predisposizione particolare, quella che normalmente e elementarmente si definisce sensibilità ai temi della vita comunitaria.

E non è, e non può essere ridotto tutto ad un fatto meramente ed esclusivamente culturale, se per cultura intendiamo la conoscenza e la formazione ottenuta attraverso l’analisi e lo studio.

Perché, ammesso di averla, non te ne faresti niente della cultura se non riesci ad elaborare un pensiero finito che tiene conto degli stimoli ricevuti dall’ambiente nel quale vivi. Quella elaborazione è il passo necessario per arrivare alla consapevolezza di vivere dentro un mondo complesso, molto complesso, fatto di tanta gente con tanti pensieri diversi, con attitudini diverse, con esigenze diverse. Si tratta di fare un passo avanti rispetto al nudo e arido fatto culturale, che invece potrebbe portarti alla presunzione del sapere o alla conoscenza inutile. Quel passo avanti che è impregnato di pasta morale, di etica, di rispetto, o come avrebbe detto la mia mamma, di buona educazione.

Non basta più, caro Tino Buffoli, e te lo dico con profonda stima, ma certamente lo sai meglio di me, raccontare che la Piazza Cavour è un meraviglioso vuoto urbano che nasce per essere il classico punto di incontro della gente. Quasi un foro romano dove far convergere le mille persone per farle incontrare con lo sguardo, prima ancora che fare commercio. Dovresti scrivere, caro Buffoli, che la Piazza è un vero e proprio luogo, è uno spazio comunitario, è la casa grande di tutti i rovatesi, da riempire prima col pensiero e con lo spirito, e poi col corpo. Con tanto rispetto e con tanta buona educazione. Prova a scriverlo tu, con la tua esperienza, perché io faccio fatica, certe cose le ho capite tardi e alcune le devo ancora maturare.

Sul tema dell’uso serale della piazza ci sarà modo di tornare ancora. E lo dico senza alcuna vena polemica, anche perché sarei un cretino a polemizzare proprio adesso, nel mese di Agosto e dopo un anno e mezzo di pandemia. A Giugno e Luglio, a Rovato abbiamo assistito ad alcuni eventi di meravigliosa socialità. E’ bastato proporre alcune semplici serate per vedere la partecipazione di centinaia di persone. Questo la dice lunga sulla volontà di riprendere una vita normale dopo la tempesta sanitaria che nella nostra cittadina ha colpito duro, anzi durissimo. Ecco perché invito tutti coloro che non lo hanno ancora fatto, e purtroppo a Rovato sono tanti, a prenotare la vaccinazione. Per assicurarsi la tranquillità di non ammalarsi e per quella forma di rispetto nei confronti della propria comunità. Se siete titubanti parlatene col vostro medico di fiducia. Che vi conosce da una vita e che saprà indicarvi la via giusta da seguire. Lasciate stare i social e le voci da osteria. Avete avuto fiducia fino ad ora nella scienza medica che vi ha risolto o vi ha alleviato buona parte dei vostri problemi di salute. Continuate a farlo.

Buone vacanze, o comunque buon riposo per chi in vacanza non ci andrà”.

La lettera di risposta di Tino Buffoli:

“Caro sindaco,

Il fatto che mi abbia tanto in considerazione da essersi speso sul Leone dedicandomi una pièce ricca di spunti, mi induce a pensare di essere diventato per Lei una specie di utile ossessione. Non è la prima volta che mi riserva ruvide attenzioni sulla stampa locale pur essendo io solo un nonno pensionato, lontano dalle brighe della politica, seppur rovatese da generazioni, quanto mai affezionato alla mia Città,  con un passato di esperienze che mi permettono di esprimere opinioni, solitamente bene accolte dagli amici e anche da altri. Capisco che la Piazza è un argomento sensibile  e che quanto ho scritto può averla irritata ma il vero non può essere sviato da   provocazioni.

Non devo insegnarle che il confronto è sul  merito e che  i giudizi fuorvianti non fanno parte del gioco. Quando poi questi giudizi hanno la penna  del Primo cittadino e ancor più riportati sul Giornale del Comune, pagato da tutti i contribuenti  e impunemente usato  per insolentire, citando per nome e cognome. E non si tratta di sottigliezze! Se permette…..non abbia la presunzione di spiegare a me la Piazza, Lei tanto più giovane. Sono nato in Castello e nella Piazza ci giocavo da bambino, ne ho seguito gli alti e bassi fino a che, col contributo  di valida persona che Le sta accanto, è stato approvato un progetto di ristrutturazione con l’intenzione di ridare dignità e slancio alla Piazza, salvo che improvvidi Amministratori l’hanno subito dopo svilita a parcheggio a pagamento contro ogni regola e le regole non funzionano a metà. I giudizi poco lusinghieri nei miei confronti mi hanno ferito perché penso di non meritarmeli.

Altrettanto, è scortese oltre che imprudente  spendersi sulle inclinazioni e predisposizioni altrui. Questo potrebbe indurre al contrappasso ma mi esimo per rispetto alla Istituzione. Solo un consiglio per il bene suo: meno acrimonia e rancore. Consideri che è il Sindaco di una importante comunità che vuole essere degnamente rappresentata. Non è il Signore di una Marca. Per le responsabilità che le competono è Lei più che altri a dover possedere “adeguati strumenti per elaborare pensieri consapevoli”. Di questo c’è tanto bisogno e non è il caso di fare il Rodomonte considerando che questa è la sua seconda e ultima Legislatura. Il tempo fugge, morde le calcagna e converrà che c’è tanto ancora da fare per le attese della Città.  Infine sia quel tanto modesto: farsi interprete della sensibilità ai temi della vita sociale, per nostra buona sorte, non è di sua esclusiva prerogativa e si sforzi magari di ascoltare  anche voci fuori dal coro della affezionata clacque. C’è sempre qualcosa da imparare. Con tutto ciò, sinceramente Le auguro di saper condurre nel migliore dei modi questi ultimi anni della sua ultima legislatura perché possa essere degnamente ricordato negli annali del nostro Comune.

Tino Buffoli                                                                                         settembre 2021″

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