
L’assemblea dei lavoratori di Pasta Zara Rovato ha deciso di dire sì all’accordo uscito dal recente incontro tra i sindacati – Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – e l’azienda, che un mese fa aveva annunciato la volontà di chiudere definitivamente lo stabilimento di via XXV Aprile: qui la famiglia veneta Bragagnolo era arrivato un decennio fa, dopo il fallimento della storica Fratelli Pagani.
Grandi promesse, investimenti, rilancio internazionale. Sono bastati dieci anni per mettere la parola fine a una storia, quella del pastificio, che a Rovato risale alla metà del XX secolo.
In questa situazione a sindacati e lavoratori (75) non è rimasto moltissimo da fare, se non provare a strappare le migliori condizioni possibili a livello di ammortizzatori sociali. Verrà quindi riaperto l’incentivo all’esodo entro il 31 dicembre 2021, mentre dal 1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 ci sarà la cassa integrazione, con un ulteriore incentivo al reddito (di questo si discuterà comunque ancora il 18 novembre).
Alcuni lavoratori potranno inoltre trasferirsi a Riese Pio X, provincia di Treviso, sede di Pasta Zara, dove c’è un altro stabilimento, destinato invece a continuare la produzione.
E a Rovato? Per ora nulla. Si spera che, allungando a tutto il 2022 gli ammortizzatori sociali, nei prossimi mesi possano arrivare gruppi agroalimentari – o di altri settori – intenzionati a rilevare l’area di via XXV Aprile, per iniziare una nuova produzione – con i conseguenti posti di lavoro.