TINO BUFFOLI CI SCRIVE: LA LETTERA DI MAGGIO 2019 SU ROVATO.ORG

Dopo la rubrica “Caro sindaco ti scrivo…” (clicca qui per rileggerla), torna su Rovato.org la voce (e la penna) di Agostino “Tino” Buffoli, già esponente politico e vicesindaco di Rovato ai primi anni Novanta, che ragiona sul passato, presente e…futuro della capitale della Franciacorta.

Una nuova rubrica di pensieri e riflessioni sulla “nostra” Rovato, pubblicata su Rovato.org

Se volete scriverci con le vostre opinioni potete farlo a rovatopuntoorg@gmail.com:

La qualità dell’aria a Rovato non è delle migliori. Da dati di rilevazione, il livello di pm2 si attesterebbe sulle 62 unitàug/m3per 40 appena consentite e in certe ore di punta o di transito sostenuto in direzione del Lago e dei Centri commerciali, si possono osservare in Corso Bonomelli file di autoveicoli  obbligati a procedere a passo d’uomo con relative venefiche emissioni.

Queste code finiscono per impattare anche sul traffico delle vie che vi si immettono. Il risultato è spesso un’aria irrespirabile. Compete ad un’ Amministrazione responsabile la tutela della salute e sarebbe buona cosa tenere monitorato il livello delle polveri sottilipereventualmente adottare provvedimenti adeguati. Fossimo una città di trentamila abitanti, scatterebbero automaticamente le limitazioni al traffico predisposte dalla Regione, ne abbiamo dieci mila in meno ma è attendibile pensare che il traffico sul Corso, in certe giornate e ore, sia paragonabile a quello di una ben più popolosa Città. Sarebbe utile sistemare una centralina di rilevazione per aver la giusta consapevolezza del fenomeno.

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TINO BUFFOLI CI SCRIVE: LA LETTERA DI FEBBRAIO 2019 SU ROVATO.ORG/1

Dopo la (molto seguita) rubrica “Caro sindaco ti scrivo…” (clicca qui per rileggerla), torna su Rovato.org la voce (e la penna) di Agostino “Tino” Buffoli, già esponente politico e vicesindaco di Rovato ai primi anni Novanta, che tra il serio e…il meno serio ragiona sul passato, presente e “futuro della capitale della Franciacorta.

Una nuova rubrica di pensieri e riflessioni sulla “nostra” Rovato, pubblicata su Rovato.org

Se volete scriverci con le vostre opinioni potete farlo a rovatopuntoorg@gmail.com:

“I PROBLEMI NELLA MAGGIORANZA CONSILIARE E POLITICA, FRENANO LO SVILUPPO DELLA CITTA’. LE COSE NON VANNO AVANTI E ROVATO E’ FERMO AL PALO”.

  1. Parto dal passato, ricordando che a tutt’oggi, non è dato di sapere per quale motivo la Maggioranza consiliare e politica della precedente legislatura provocò la caduta della sua Sindaca, la Signora Martinelli, portando Rovato alle elezioni anticipate. Quali divergenze? Quali diverse utilità? Tutto avvenuto nel completo riserbo e i cittadini sono stati chiamati a votare senza bene capirne il perché. Avvenne che la ex Sindaca presentò una propria lista, schierata contro formazioni concorrenti espressioni della maggioranza che l’aveva prima voluta come prima cittadina. Una contesa consumata negli ambienti della “Destra rovatese”(Lega F.I.) che con a capo la Martinelli, aveva sopraffatto la composita lista (Trenino, PD) che governava il Comune. A conta fatta, salgono ad amministrare Rovato gli attuali vincitori e ai box di ripartenza, siede nei banchi dei perdenti la Sindaca sconfitta . Tutto chiaro? forse no! poiché un esponente, fra i più rappresentativi, di questa lista minoritaria viene chiamato a far parte della Giunta. Dunque un portavoce di opposizione diventa Assessore! Nulla da eccepire sul piano formale, nè tanto meno sulla meritevole persona. Ragionando politicamente questa ingannevole manovra presta il fianco, fa pensare ad un’offerta di soccorso al Sindaco qualora in difficoltà e il “do ut des” di questo “aggiustamento”, resta nei sottintesi.
  2. Nemmeno tanto tempo fa, circolava per Rovato un libricino libello il cui autore camuffato, facendo uso di nomignoli fantasiosi, metteva in scena la parodia di “Casa Lega”. La vicenda nemmeno tanto avvincente accreditava presunti “bravi ragazzi” impegnati in una strenua lotta contro “leghisti del male”. Il libercolo, pieno di allusioni e ammiccamenti intendeva, come in un giallo, stuzzicare il lettore facendogli presagire cose gravi, cose che se sapute… chissà quello che poi sarebbe successo. Ma si trattava di un giallo farlocco perché il movente delittuoso veniva sempre taciuto. Intanto era inquietante la rappresentazione della pantomima i cui commedianti, da quanto traspariva, usano rivolgersi l’un l’altro in un gergo triviale da sbalordire, solo intenti ad arraffare il fine mese.
  3. Dopo che, nel settembre scorso, il vice Sindaco, figura chiave chiamata alle funzioni vicarie del Primo cittadino, si è dimesso da ogni carica per le note imputazioni giudiziarie, due consiglieri della Lega, se ne sono andati, formando un nuovo gruppo Consiliare. Giocando sulle vocali, hanno tramutato Lega in Liga. Sarebbero stati più coerenti se avessero rassegnato le dimissioni visto che erano stati eletti nella lista madre. Un altro scossone per la Maggioranza, contando che una decisione così estrema, al di fuori di risvolti caratteriali, è giustificata solo da presupposti gravi che bisognerebbe spiegare nel merito.

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“Caro sindaco di Rovato ti scrivo…”: la lettera di giugno di Tino Buffoli

Su Rovato.org la lettera di giugno scritta dall’ex vicesindaco di Rovato, e oggi esponente del circolo culturale C.E.A.L.F. di Rovato, Tino Buffoli, idealmente rivolta al primo cittadino, Tiziano Belotti.

Clicca qui per le lettere precedenti:

Le due  strutture che fungevano da “Cinema” a Rovato  e che sovrastano in pieno Centro: quella di Corso Bonomelli e quella dell’Oratorio, sono ridotte a ruderi destinati ad un inevitabile, progressivo decadimento.

Si tratta di costruzioni vetuste, senza particolari pregi che risalgono ad oltre mezzo secolo fa. Impattano con l’ambiente e non è pensabile una loro riattivazione.

Nell’ottica di concorrere a formare un assetto utile e ordinato del Centro della nostra Città,  prima o poi il Comune dovrà pensare ad una soluzione.

Per quanto riguarda l’ex cinema di Corso Bonomelli che è di proprietà comunale, l’idea ventilata di ristrutturarlo per tramutarlo in una sala civica o teatrale, dovrebbe fare riflettere.

Una trasformazione simile si sostanzierebbe in un corposo anfiteatro probabilmente eccessivo rispetto alle finalità. Inoltre, i costi di riconversione non potranno che essere onerosi e tali da obbligare a rinunciare ad altre opere prioritarie.

Se poi si considera che è in programma la ristrutturazione della Sala civica del Foro Boario per analoghe intenzioni, con il vantaggio di disporre di parcheggi, le conclusioni dovrebbero portare ad accantonare un intervento dispendioso, eccessivo e, a tal punto superfluo, contando le scelte analoghe che riguardano l’altra struttura del comune, magari più ridotta ma maggiormente servita.

L’abbattimento del ex Cinema di Corso Bonomelli per liberare e recuperare  spazio sarebbe allora la soluzione preferibile. Nel contempo un intervento simile, si sostanzierebbe in una valida occasione per ridisegnare un’intera area del Centro.

Il luogo sul quale insiste l’ex cinema, è contiguo alla Biblioteca, alle spalle si trova l’ampio parcheggio e una revisione urbanistica dell’intero comparto, concorrerebbe ad una notevole valorizzare di Corso Bonomelli.

L’area, attraverso il passaggio di via Vantini, interagisce con la Piazza e Il giardino  della Biblioteca immetterebbe dritto nel nuovo ricavato Piazzale, liberando la visione prospettica del Palazzo.

Dal nuovo slargo, si accederebbe direttamente alla biblioteca e per essa, ad una sala espositiva permanente  nell’ampio locale al piano terreno della parte nuova del fabbricato, salvaguardando le attuali funzioni, in ambienti attigui,  disponibili e altrettanto capaci.

L’esigenza di munire la Città di una sala espositiva, è indilazionabile e una realtà importante come Rovato, con l’ambizione di essere la “Capitale della Franciacorta”  non può  continuare ad esserne sguarnita.

Il prestigio di una Città, accanto all’economia, ai servizi ed alla cura dei monumenti, non può prescindere dalla cultura che deve essere vitale e attuale. Così come erede delle testimonianze del passato che l’hanno qualificata.

 A proposito della cura dei monumenti, rivolgo nuovamente una petizione perché  venga liberata la Piazza dall’eccesso disordinato di macchine che ne deturpano la bellezza.

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LA LETTERA DI TINO BUFFOLI/4: “CARO SINDACO TI SCRIVO…”

Riceviamo e pubblichiamo da Agostino “Tino” Buffoli, già vicesindaco di Rovato e ora del circolo culturale C.E.A.L.F. di Rovato. Qui sotto le prime tre missive: clicca qui per rileggerle.

Per chi volesse scriverci, la nostra mail è rovatopuntoorg@gmail.com

Il traffico nella nostra Città di Rovato ha assunto livelli di insostenibilità con punte di criticità che in determinati orari quasi lo paralizzano e le ricadute perniciose sulla nostra salute sono inevitabili. Se si dovesse procedere ad un controllo delle emissioni di biossido e dei depositi delle polveri sottili in certi orari, soprattutto in Corso Bonomelli, i risultati sicuramente ci farebbero riflettere. Adottare quanto prima provvedimenti per limitare e rendere fluido il traffico anche a vantaggio della salute, è ormai inevitabile. A Rovato non mancano tangenziali e una revisione della viabilità interna che punti ad una migliore razionalizzazione, anche con la formazione di nuovi sensi unici, sarebbe auspicabile.

La causa di tanto traffico nel centro urbano, è anche imputabile alle difficoltà di spostamenti a piedi o in bicicletta. In particolare per chi deve muoversi con bambini o persone in difficoltà il ricorso all’automobile è una necessità. Le strade di Rovato non sono agevoli, spesso prive di marciapiedi e volendo simulare un percorso in carrozzella ci si renderebbe coscienti dei disagi.

Altro fenomeno è il flusso di autoveicoli che si spostano lungo il Corso. Considerando che questa arteria centrale è percorribile a senso alterno, con immissioni di traffico in vie laterali anche contromano e con linee di parcheggi longitudinali, si capisce che un tale insieme di fattori rendano, in ore di punta, il traffico ingestibile. La “Strada Larga”, oltretutto, non è larga abbastanza per supportare la circolazione a senso alternato qualora si volesse riservare spazio alle biciclette che ora transitano sul marciapiede.

Accanto ai limiti strutturali, bisogna chiedersi quanto di questo traffico è urbano e quanto imputabile a viaggiatori che trovano comodo imboccare il Corso per la direttrice del Lago lungo la quale il Centro Commerciale delle Porte Franche e le numerose attività sorte alla Rotonda, sono occasione di grande affluenza. Di questo flusso estraneo, Rovato non trae nessun beneficio, solamente danno che si traduce in disagio e inquinamento.

E’ tempo che si metta mano al problema della mobilità, magari iniziando ad indagarla, per poter trovare le soluzioni migliori. Per la nostra Città deve suonare la squilla! Si impongono cambiamenti se non vogliamo assopirci nella assuefazione. Il tempo passa, la Città è cresciuta e gli abiti delle pigre consuetudini diventano sempre più stretti. Affrontare la questione del traffico è impegnativo ma altrettanto conviene pensare che è oramai una necessità. A riguardo, dovrebbero esprimersi i partiti e le forze politiche: sia quelle che sostengono l’attuale governo del Comune che quelle che si trovano all’opposizione. Al di fuori di polemiche spesso infruttuose, si aprirebbe un confronto su uno dei temi nodali di Rovato con l’utilità di far conoscere ai cittadini i diversi orientamenti per una crescita di consapevolezza che è sale e ricchezza per la democrazia.

Marzo 2018
Tino Buffoli.

P.S.: Alcuni lettori mi chiedono “ma Lei da che parte sta? Rispondo semplicemente: dalla parte della mia Città. Sono stato Presidente della Cooperativa CEALF per quaranta anni. Quando questa Cooperativa si è volontariamente sciolta, mi sono chiesto se il patrimonio di conoscenza e di esperienza maturato in così tanti anni, dovesse andare disperso. E’ nata così l’Associazione culturale CEALF che si propone di approfondire ed affrontare problemi della nostra Città sempre in modo propositivo e nel rispetto di chi è chiamato ad assumere ruoli di responsabilità sia di governo che di opposizione, consapevole che le cose buone nascono dal confronto delle idee.

 

(foto tratta da qui)

La lettera di Tino Buffoli/3: “Caro sindaco di Rovato ti scrivo…”

Riceviamo e pubblichiamo da Agostino “Tino” Buffoli, già vicesindaco di Rovato e ora del circolo culturale C.E.A.L.F. di Rovato.

Qui sotto le prime due missive:

La lettera di novembre

La lettera di dicembre

Per chi volesse scriverci, la nostra mail è rovatopuntoorg@gmail.com

Liberare la Piazza Cavour dalle macchine è una scelta ormai matura e un tale provvedimento dovrebbe essere subito adottato. L’arco vantiniano e la Piazza antistante sono il simbolo della nostra Città. Se chiedeste a chiunque, artista, cittadino o forestiero di come sintetizzare Rovato, la risposta sarebbe scontata. Il dovere di un’Amministrazione è anche quello di tutelare e presidiare i simboli attorno ai quali si forma, matura e si sviluppa il senso ed il significato di “comunitas”. Declassare il più bel monumento che abbiamo a parcheggio sistematico e selvaggio non è un bel vedere, non è saggio, nemmeno dignitoso e ogni obiezione cade al solo considerare che la Piazza è il più bel luogo di Rovato e il bello va sempre difeso e preservato perché fa bene alle menti e ai cuori.

Il tempo di questa legislatura fugge e un’attenzione al monumento vantiniano sarebbe un segnale importante. Pensare di procrastinare, subordinando alla realizzazione di futuri ponti, sarebbe un errore anche perché il tema della Piazza potrebbe intendersi come inizio di una riflessione più generale sulla qualità della vita nella nostra città (pensiero che ho ritrovato anche in un editoriale del Leone).

Rovato ha subito, in particolare negli anni recenti, un concitato sviluppo urbanistico con un eccesso di edilizia nuova in piani di zona a volte discutibili e a scapito della conservazione e rivalutazione del patrimonio esistente. Inoltre è assediato da un traffico divenuto insostenibile che causa problemi logistici e sanitari.

Chiudere la Piazza, sarebbe un gesto oltre che saggio, simbolico, consapevoli che non esistono solamente i fans della macchina a tutti i costi ma anche cittadini che amerebbero passeggiare in sicurezza respirando aria pulita. Oltretutto, questa nostra Piazza, unica per bellezza, degradante quel tanto che basta e racchiusa fra accessi obbligati, è un naturale anfiteatro che si presta a manifestazioni ed eventi che se di livello e sedimentati nel tempo, qualificherebbero culturalmente la nostra Città. Molti cittadini conservano ancora il buon ricordo degli spettacoli operistici di alcuni anni fa che riscossero un enorme successo e grande presenza di pubblico. Quindi…”L’”Opera di Franciacorta” stagione lirica….. a Rovato…” perché no?

Noticina in grigio: Ferisce che si debba gratitudine a chi, forestiero, ha collocato ai due angoli della Piazza quelle striminzite colonnette che la celebrano, augurandomi che possano essere più decorosamente ideate dal mio Comune.

Tino Buffoli. Febbraio 2018